Bi.lanciare
Un progetto biellese per creare un HUB della conciliazione tra vita e lavoro
Bi.lanciare è il percorso volto a creare una rete territoriale di conciliazione in provincia di Biella. Il suo scopo è promuovere il lavoro femminile, rafforzare i servizi educativi e creare un’infrastruttura sociale attraverso la realizzazione di servizi innovativi di welfare management e il coinvolgimento dei soggetti che operano a più livelli mediante modalità di confronto sistemiche.
Contatti
Sito https://biellawelfare.it/bilanciare
Facebook @Bi.lanciare
Instagram @bi.lanciare
Email bilanciare@ilfilodatessere.com
Telefono +39 331 53 23 762
Per chi
donne che vivono a Biella e provincia in cerca di prima occupazione, disoccupate, oppure occupate, o con Partita Iva, con:
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- almeno un/a figlio/a da 0 a 17 anni
- ISEE non superiore a € 30.000
bambini, bambine ed adolescenti che vivono a Biella e provincia
Bi.lanciare
Promuovere il lavoro femminile, offrire strumenti di conciliazione tra vita lavorativa e privata e mettere a disposizione servizi educativi di qualità rappresentano leve strategiche per il rilancio della società e dell’economia. È quanto emerge non solo da studi internazionali e nazionali, ma anche da OsservaBiella – Osservatorio territoriale del Biellese, che nel 2021 ha dedicato il proprio approfondimento annuale alla condizione femminile, tra occupazione e conciliazione, nel contesto della pandemia di Covid-19. Da un lato l’indagine mette in luce un territorio vivace, con una copertura del 40,8% di asili nido, il dato più alto registrato su base provinciale e in tutto il Piemonte. Una pluralità di soggetti è attiva localmente ed interessata ad operare in questi ambiti, ma vi sono ampi margini di miglioramento rispetto all’organicità dell’offerta di servizi di conciliazione. Dall’altro lato nonostante le donne siano mediamente più istruite degli uomini, permane un divario di genere nel tasso di occupazione, che nel Biellese comporta un – 9,3% a sfavore delle donne, e – 8,9% nel tasso di attività, misuratore del grado di partecipazione al mercato del lavoro. Ridurre queste distanze avrebbe un impatto positivo sia sui bilanci familiari che sulla crescita economica del territorio e favorirebbe lo sviluppo demografico, dando la stabilità necessaria alle famiglie più giovani per crescere. È noto, infatti, come in altri paesi europei – quali ad esempio la Francia – il binomio alta fecondità e alta occupazione per le donne sia un fenomeno consolidato.
Proprio per questi motivi nasce Bi.lanciare, un progetto triennale volto a creare un HUB della conciliazione nel Biellese con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, nell’ambito della Call for Action Equilibri – Una sfida per le reti territoriali: lavoro delle donne e percorsi educativi di bambine e bambini. Un progetto su cui puntare, le cui risorse a disposizione complessivamente superano di poco l’1,3 milioni di euro.
Può contare su una rete composta da 32 attori territoriali – tra organizzazioni not-for-profit, enti pubblici e rappresentanze del mondo aziendale. Vede capofila il Consorzio Sociale Il Filo da Tessere e mira alla condivisione di misure strutturate dedicate all’equilibrio tra vita e lavoro, inserite in una strategia di medio lungo periodo che coinvolga con il tempo un network sempre più ampio.
Saranno almeno 300 le donne coinvolte da qui al 2025 e altri 300 tra bambini, bambine ed adolescenti che avranno l’occasione di sperimentare nuove forme di welfare territoriale.
Speciale attenzione è riservata alla valutazione d’impatto, che vede il Collegio Carlo Alberto, centro di ricerca e alta formazione nelle scienze economiche, politiche e sociali, impegnato in un’attività di ricerca mirata a rilevare gli effetti delle attività svolte sulla comunità e raccogliere dati oggettivi utili per la co-progettazione futura di politiche ad hoc per la conciliazione. E’ in corso, infine un monitoraggio dei processi di lavoro a cura di Secondo Welfare.
Obiettivi
- incentivare l’ingresso al lavoro e la continuità delle esperienze professionali di donne con figli e figlie minori, nelle situazioni più eterogenee: in cerca di occupazione, occupate, inattive, andando a coinvolgere anche le cosiddette gig workers con lavori occasionali e temporanei per favorire l’effettiva equità di genere;
- sistematizzare un’offerta di servizi educativi e orientativi di qualità, flessibili e articolati che vadano a contrastare la povertà educativa soprattutto nelle zone periferiche;
- sostenere le famiglie nell’utilizzo degli strumenti di conciliazione, per aumentare la conoscenza dei propri diritti e delle possibilità volte ad alleggerire parte del cosiddetto lavoro silenzioso a carico soprattutto delle donne, che dedicano più tempo alla cura della famiglia;
- sperimentare azioni collaborative di welfare aziendale e welfare di comunità che coinvolgano famiglie, servizi, aziende e mondo del not-for-profit, e vadano a favorire pratiche di conciliazione della vita privata, sociale e lavorativa delle donne con figli e dei loro partner.
Il progetto si collega, inoltre, all’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e contribuisce, in particolare, all’obiettivo 5 “entro il 2030 raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment (maggiore forza, autostima e consapevolezza) di tutte le donne e le ragazze”, all’obiettivo 8 “entro il 2030 incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti” e all’obiettivo 4 “entro il 2030 garantire un’istruzione di qualità inclusiva ed equa e promuovere opportunità di apprendimento continuo per tutti”.
attivita'
Punto di partenza è la consulenza qualificata per le donne: coloro che intendono aderire al progetto avranno a loro disposizione una welfare manager, ovvero un’esperta, che offre uno spazio di ascolto e analisi dei bisogni familiari, fornisce informazioni sui servizi presenti sul territorio e orientamento verso gli strumenti di conciliazione attivabili quali bonus, congedi e modalità di organizzazione del lavoro. A seconda delle necessità specifiche le persone diventano protagoniste di un percorso che può prevedere promozione dell’occupazione femminile, supporto alla genitorialità ed esperienze educative dedicate. A queste azioni si aggiungono la sperimentazione dei piani di conciliazione aziendale presso la cooperativa sociale Orso Blu e Mondoffice, due realtà imprenditoriali di spicco sul territorio e la ricerca-azione a cura del Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino per ripensare alla mobilità e individuare possibili soluzioni sostenibili nell’ottica di facilitare la work life balance. A far da collante è l’Hub della conciliazione, un’infrastruttura sociale che facilita il raccordo tra i diversi attori territoriali, analizza i fabbisogni, predispone una mappatura dei servizi, incoraggia una visione comune e proposte innovative.
Ecco il dettaglio:
PROMOZIONE DELL’OCCUPAZIONE FEMMINILE
Vengono realizzate attività orientative e offerti servizi al lavoro per facilitare la ricerca di un impiego, promuovere percorsi di crescita professionale e sostenere le carriere femminili, con l’ausilio di strumenti quali il bilancio di competenze e proposte ad hoc per l’orientamento di adulti secondo il modello consolidato dell’ADVP (Activation du Développement Vocationnel et Personnel). Si agevolano percorsi di empowerment delle donne, in cui valorizzare i loro talenti e le competenze acquisite con l’esperienza della maternità, quali capacità relazionali, empatia, ascolto, competenze organizzative, multifocusing e una migliore gestione del tempo. Possono essere realizzati corsi di formazione professionale, tirocini, assistenza e consulenza finalizzata all’autoimpiego e all’autoimprenditorialità femminile. In tal senso la presenza nella rete di realtà quali Centro per l’Impiego, Confcooperative Piemonte Nord, Legacoop Piemonte, CNA Biella, Confartigianato Biella, Unione Industriale Biellese, Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, Il nodo e Inforcoop Ecipa è preziosa. Si immaginano, inoltre, nuove modalità di match offerta e domanda di lavoro con percorsi formativi attivabili su misura, per dare una risposta alle difficoltà che alcune aziende stanno riscontrando nella ricerca del personale su mansioni specifiche. I percorsi vengono resi accessibili a donne con figli minori, fornendo loro un aiuto nella conciliazione con esigenze di cura di figli piccoli attivabile su richiesta grazie alle cooperative sociali Tantintenti e Animazione Valdocco.
Si crea la community “Donne al fianco delle donne” composta da manager, libere professioniste ed imprenditrici, che diventano mentori di altre donne, favorendo legami solidali grazie alla collaborazione di tutta la rete e di realtà quali ad esempio Women@Work e Voci di donne. E ancora vengono promosse attività di teatro sociale e di comunità con l’associazione culturale Patatrac, in cui le donne che partecipano al progetto hanno a disposizione uno spazio per rielaborare l’esperienza ed entrare in relazione con chi vive situazioni simili per non sentirsi sole e frustrate nell’affrontare i problemi quotidiani. Entrambe pratiche innovative per incoraggiare la consapevolezza, la crescita e l’empowerment delle persone, dei gruppi e delle comunità mediante attività sociali, linguaggi artistici, processi creativi e performance.
GENITORIALITA’
Si intendono promuovere nuovi gruppi di auto mutuo aiuto sulla genitorialità con il Centro Territoriale per il Volontariato Biella e Vercelli e il Tavolo Motore del Gruppo. A tal fine si coinvolgono le famiglie in serate tematiche con esperti, in cui si sottolinea l’importanza dello scambio, del confronto e si rivolge ai partecipanti l’invito a conoscere i gruppi AMA. Si sperimenta il colloquio partecipato con una figura educativa che media il rapporto tra la famiglia e la scuola, rappresentata nella rete dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Biella. Si introduce in una classe l’advisor, un operatore/educatore che, secondo il metodo di Big Picture Learning, prende in carico il minore e faciliterà il dialogo tra insegnanti, nucleo familiare e l’allievo stesso. In più con le famiglie d’appoggio, coppie o persone singole, si aiutano minori e famiglie, attraverso la “vicinanza solidale”, per dare la possibilità di far frequentare attività extrascolastiche a figli/e di donne impegnate al lavoro. Ci si basa sulle esperienze dei due consorzi socio-assistenziali del territorio: Iris e Cissabo.
OPPORTUNITA’ EDUCATIVE
Si crea un tavolo di lavoro tematico territoriale per favorire l’integrazione di servizi educativi e di conciliazione già presenti ed incentivarne flessibilità e personalizzazione delle risposte ai bisogni di crescita e di benessere psico-fisico di bambini, bambine e adolescenti.
Grazie al progetto vengono proposte nuove possibilità, che vedranno impegnate principalmente le cooperative sociali Tantintenti e Animazione Valdocco. Lo spazio educativo 0-6 è un ambiente opportunamente curato ed ispirato alla pedagogia montessoriana in cui bambini e bambine dai 12 mesi in poi, possono sperimentare attività continuative nell’arco della giornata e della settimana flessibili dal lunedì al sabato, anche in orari extrascolastici, e in periodi di chiusura scuole per vacanze o festività infrasettimanali. Si organizzano attività esperienziali outdoor, “passeggiate fuori di classe” nel Biellese con guide naturalistiche locali nei sabati e durante i periodi di chiusure infrasettimanali della scuola ed esperienze “immersive” di tipo residenziale con week-end camp suddivisi per fasce di età e settimane estive sviluppate su temi educativi specifici (fotografia, fumetto, trekking, musica). Fuoridicasa itinerante SOS spazio conciliazione si concretizza in attività educative strutturate per gruppi per la fascia 0-6 e laboratori STEM per la fascia 7-14 attivabili su richiesta, per agevolare la partecipazione delle donne beneficiarie del progetto a percorsi formativi, direttamente nei luoghi in cui le donne accedono, in collaborazione con gli enti preposti per rispondere a bisogni di conciliazione e allo stesso tempo favorire esperienze di apprendimento. Vi sono, poi, i laboratori di CLAPS Creare Luoghi di APprendimento e Socializzazione per un supporto al metodo di studio personalizzato individuale o in piccolo gruppo con la possibilità di attivare anche un accompagnamento psicologico per preadolescenti ed adolescenti. Infine, si propongono attività di orientamento precoce a partire dalla scuola primaria per diffondere modelli differenti di relazione tra i generi, superare stereotipi sul lavoro per permettere ad ogni bambino e bambina di scegliere la propria strada e sviluppare i suoi talenti, sulla scia dell’esperienza positiva di Skilland.
WELFARE AZIENDALE
Ad integrazione dei percorsi ad accesso libero, all’interno di due realtà imprenditoriali del territorio – la cooperativa sociale Orso Blu e Mondoffice – si realizza una sperimentazione, che vede coinvolti i management per proporre alle lavoratrici piani di conciliazione basati sull’analisi delle loro esigenze, l’individuazione delle opportunità più idonee offerte dalla normativa, la condivisione di nuove formule, l’accompagnamento nella ricerca e la facilitazione per l’accesso ai servizi presenti sul territorio (es. prima infanzia, anziani) e a quelli nuovi che vengono messi in piedi con il progetto.
SISTEMA DI WELFARE COMUNITARIO TERRITORIALE
Si pongono le basi per dar vita a un sistema biellese di politiche di conciliazione vita-lavoro attraverso l’“Hub della conciliazione”, un’infrastruttura sociale in grado di facilitare il raccordo tra enti e attori territoriali, incoraggiare una visione comune nel campo della conciliazione, comprendere i bisogni locali e proporre nuove soluzioni o forme di integrazione tra le iniziative esistenti attraverso meccanismi di coprogettazione. L’hub può contare sulla presenza di figure istituzionali quali la Consigliera di Parità della Provincia di Biella e della Regione Piemonte e la Città di Biella.
Al contempo, al fine di fornire informazioni utili alla strutturazione del welfare comunitario si realizza una ricerca-azione sui trasporti dall’Università degli Studi di Torino e la successiva sperimentazione di soluzioni di mobilità integrata al trasporto pubblico, che tengano conto delle esigenze di donne e minori.
Viene costituita, infine, una commissione composta da donne che beneficiano delle azioni progettuali, una struttura di confronto e ideazione volta a favorire partecipazione individuale nelle scelte e nelle decisioni prese dalla rete. E sono coinvolte anche giovani studentesse grazie all’associazione Forum della Meritrocazia, che offre un premio per una tesi di laurea connessa a questi temi.